Descrizione
Diario di un cittadino. Ricorderò sempre il giorno in cui seppi che dovevo andare a vivere a casa di mia zia per un mese. Io, parigino puro, vivrò per un mese in questa casa di più di 100 m²! Soli, senza nessuno accanto, sopra e nemmeno sotto. In campagna, in mezzo ai vigneti su un terreno di 1500 mq! Situato nel sud della Francia a Sausset les pins e a 5 km dalle spiagge, un villaggio di cui ignoravo completamente l'esistenza finché questa frase non è caduta come un elicottero e mi ha costretto a fare le valigie. Io, che consideravo Montrouge come il limite estremo del mio universo, ecco che parto per una terra sconosciuta ma senza Frédéric Lopez a tenermi per mano... Quando arrivo lì sono completamente disorientato, a causa del mio lungo viaggio attraverso la boscaglia, prima di tutto il sole e di quella luce, incredibile questo azzurro profondo e questa luce cruda appena filtrata dalle nebbie marine. Poi il silenzio... o meglio il frastuono assordante delle cicale che copre il silenzio. Qui non ci sono clacson, non ci sono urla per strada o dei vicini di sopra… niente, mi si stringe il petto e il respiro accelera…. Mia zia, uscendo, mi fece l'onore del posto e mi mostrò la sua casa. Mi manca il mio tipo 2 a Montmartre e mi gira la testa alla vista delle superfici degne della Reggia di Versailles! La casa, essenzialmente su un unico livello, indipendente, è costruita al centro di un ampio terreno pianeggiante, piantumato con numerosi alberi da frutto e oleandri. Qui ho mangiato i miei primi fichi e ammetto di aver avuto molte difficoltà a conoscermi passamelo. Un ampio garage di 40 m² adiacente alla casa, nonostante fosse più grande del mio appartamento, era ingombro dal pavimento al soffitto di scatole e casse piene di ricordi e viaggi di una vita della mia cara zia. Entriamo in casa dalla veranda, le vetrate scorrevoli lasciano entrare il sole e la luce, un caminetto ci fornirà un dolce tepore in inverno e ammetto che questa stanza diventerà con il passare dei giorni la mia stanza preferita per divorare un romanzo o fare colazione. La veranda comunica da un lato con il soggiorno e dall'altro con l'ingresso. La sala è dotata di numerosi armadi. Il soggiorno, arredato nel più puro stile rococò, aveva, con le sue piastrelle a scacchiera, qualcosa di antiquato che mi ricordava l'arredamento di certe antiche brasserie parigine. Seguono i servizi igienici, un bagno completamente rifatto, una camera da letto e la cucina. La cucina è grande e ben studiata, i mobili decorati in stile provenzale danno tono e ha una zona pranzo grande quanto il mio soggiorno... Al piano superiore, in cima alle scale di legno, c'è un bagno che con i suoi colori e la sua decorazione, entra in diretta competizione con il soggiorno, ma vi dico che ho preferito rilassarmi nella vasca guardando il cielo dall'oblò piuttosto che farmi una doccia al piano di sotto nel bagno rifatto. Proseguendo nel corridoio si trova un grande ufficio della biblioteca che fu la mia salvezza nei primi giorni della mia penitenza. Penitenza che durò poco, grazie alla stanza accanto una camera da letto. Una camera classica senza lussi né fronzoli, ma una camera che ha una finestra, LA finestra... Una finestra che ho imparato ad aprire ogni mattina con immenso piacere. Tanto che in certi orari la chiudevo subito per avere il piacere di riaprirla. Questa finestra che si apre sul giardino, sui vigneti e in lontananza sulle verdi colline di Saint Julien mi ha fatto amare questo paese generoso, questa gente esuberante e questa natura rivitalizzante. E miracolosamente anche il suono delle cicale si trasformò in canto. In un mese ho scambiato le mie scarpe eleganti con le infradito, i miei pantaloni con i pantaloncini e ho iniziato a servire pastis in qualsiasi momento della giornata. Ho pianto il giorno in cui sono arrivato e il giorno in cui me ne sono andato... Questa casa è la mia ancora di salvezza. Stato dei rischi e dell'inquinamento: raggiunto (nullo)
