Descrizione
Villa Palladio sorge in posizione dominante su Roma, in Via della Camilluccia. Un angolo della città particolarmente esclusivo e tranquillo.
La Villa, di grande impatto e superba architettura, risale alla fine degli anni ‘50 del secolo scorso ed è immersa in un giardino prevalentemente pianeggiante di gusto squisitamente romantico con fontane, giochi d’acqua e colonnati. L’elegante e maestosa villa si articola principalmente su tre livelli fuori terra. Si accede alla zona padronale sia dal grande portone esterno sia dal giardino su un importante salone con camino, accanto al quale si trova la sua sala da pranzo ed uno studio biblioteca in preziosissimo legno di ciliegio.
Sempre il piano giardino accoglie l’appartamento degli ospiti.
Al piano superiore si trova la grande zona notte padronale dotata di due camere da letto, due sale da bagno, due salotti ognuno a servizio della camera e generose cabine armadio in legni pregiati. Ogni camera è servita dall’accesso al terrazzo privato. Il piano è inoltre servito da un office collegato alla cucina mediante un montavivande interno.
La zona servizi, al piano seminterrato è di importanti dimensioni ed accoglie, oltre a varie stanze in uso al personale anche una grandissima cucina, vari office dedicati, la zona stireria e l’accesso ad una particolarissima cantina. Nel giardino si trova inoltre una piscina di generose dimensioni con accanto la zona relax.
La Villa: Vivo omaggio al passato, capace di preservare il fascino di un’epoca oramai lontana.
Il progetto Architettonico fu affidato all'Archistar Tomaso Buzzi
Personaggio di grande cultura umanistica e letteraria, si distinse come uno dei principali designer del novecento italiano, architetto di giardini, restauratore e inventore, oltre che arredatore di importanti palazzi nobiliari. Fu professore per la cattedra di Disegno dal vero e arredamento al Politecnico di Milano, che divideva con Gio Ponti. Ebbe relazioni molto strette con il gruppo del Novecento Milanese (Muzio, Cabiati, De Finetti) ed iniziò ben presto con Giò Ponti una collaborazione lunga e fruttuosa, che si estese dall’architettura, all’urbanistica, al design, alla partecipazione con articoli ed interventi alle pagine di “Domus”, la prestigiosa rivista fondata nel 1928 dallo stesso Ponti. Buzzi fu uno dei protagonisti degli avvenimenti artistici più importanti di quegli anni (come membro fondatore del Club degli Urbanisti partecipò ad esempio al famoso concorso per la sistemazione urbanistica di Milano con il progetto Forma urbis Mediolani); ebbe ruoli organizzativi di spicco in manifestazioni nazionali ed internazionali sulle arti applicate (Triennale di Milano, padiglioni dell ’Enapi, Mostra Internazionale di Amsterdam, Mostra Nazionale dello Sport ecc.); tra i fondatori del Labirinto, ricoprì la carica di direttore artistico per la Venini di Venezia, collaborando attivamente con Paolo Venini, Pietro Chiesa, Giulio Rosso ed i principali artisti nel campo del vetro.