Descrizione
Costruito da scalpellini italiani su progetto di tre architetti (George Sterian, H. Rick e Nicolae Ghica-Budești), il casinò fu eretto nel 1892-1894, diventando così il primo casinò in Romania. Fu subito seguito dai casinò di Vatra Dornei (1898), Constanța (1910) e Sinaia (1912), tutti parte della strategia del re Carol I di sviluppare località rumene sul modello di quelle più famose all'estero (Slănic-Moldova è stato paragonato al tempo a Karlovy Vary e Vichy, le sue sorgenti minerali premiate in mostre internazionali a Parigi, Francoforte, Vienna). Sebbene non sia un esempio di puro Art Nouveau, il casinò di Slănic-Moldova riesce a combinare questo stile dinamico e funzionale con principi di altre correnti con risultati sorprendenti. Gli elementi decorativi in pietra e gli infissi di porte e finestre provengono dal neo-rumeno secolare, ma le torri sono di architettura religiosa orientale. Altri elementi ricordano corrispondenze neorinascimentali - ad esempio la simmetria della composizione ei pannelli decorativi dipinti. La costruzione è disposta orizzontalmente su UG + GF + 1F seguendo le regole della perfetta simmetria: un edificio principale custodito da due torri collegate ad altri due edifici di altezza inferiore con corridoi coperti che fungono da terrazze; la lunga fila termina con due padiglioni che riprendono attraverso i tetti tondi l'idea delle torri principali. Visto da lontano, il casinò ricorda un castello arroccato su una collina, un profilo un po' romantico, tranquillo, con una poesia discreta che lo avvolge al tramonto. In autunno, il bosco in lontananza gli conferisce un po' del suo fogliame ramato, l'inverno lo veste tutto di bianco. Tuttavia, frontalmente, si tratta ovviamente di un edificio dedicato alla vita comunitaria: la piattaforma con colonne ad arco e una monumentale scalinata in pietra non lascia dubbi, così come non lo nega nemmeno la sua posizione con il bel parco centrale ai piedi. Dopo decenni di ascolto di dadi, roulette che girano e Les jeux sont faits, rien ne va plus francesi, testimoni della fortuna e dello scioglimento dei matrimoni, il casinò è diventato un buon cittadino nel 1948, fungendo da Casa della Cultura , poi sala per spettacoli, biblioteca comunale, galleria d'arte e altre funzioni pubbliche. Il cinema funzionava nella sala originaria da 350 posti, che oggi ci stupisce con i suoi due colori: il bianco delle pareti decorate con boiserie ton sur ton e l'ambra delle sedie e dei tendaggi vellutati. La sala è ancora un gioiello con le sue logge a base di conchiglie, archi di pizzo e un lampadario, purtroppo non quello originale, montato su un ricco soffitto decorato da un lucernario in vetro imperdibile con ricami in metallo. Nel corso del tempo, l'edificio ha ricevuto altre due terrazze, una brasserie e una pensione dal 1960, ed è stato oggetto di lavori di ristrutturazione e restauro negli anni '80, '94 e '94. All'esterno, lampioni custodiscono l'edificio nel tipico linguaggio Art Nouveau: ferro battuto nero con accenti dorati e bulbi di vetro bianco come boccioli di fiori. Grazie allo spettacolare progetto architettonico e ai lavori di restauro, il Casinò appare oggi vivace, vivace, dinamico, audace e non antico o letargico come, purtroppo, molti altri monumenti storici dell'epoca. Oggi il casinò è alla ricerca del suo proprietario visionario che ne sfrutti il potenziale turistico e gli restituisca quella gioia di vivere che lo ha posizionato all'inizio del XIX secolo come un simbolo di Slănic-Moldavia e oltre. Attrazioni della zona: - Pista da sci di Nemira - Sentieri ed escursioni di montagna - Trecento gradini, Valle di Uzului, Nemira Mare, ecc. - Miniera di sale di Târgu Ocna - Monastero di Măgura Ocnei - Diga di Valea Uzului Foto: Tudor Prisecaru
